giovedì 23 aprile 2015

Ritratto di una depressione (parte seconda)

La giovane donna depressa giudicava tristemente ironico, anzi umiliante e patetico, il suo essere costretta a comprare l'ascolto attento e partecipe di qualcuno, a corrispondere denaro per ricevere in cambio un aiuto equilibrato e paziente da parte di un'altra persona; anche se poi, ripensandoci a mente fredda, era perfettamente in grado di comprendere come il fatto che la psicoterapeuta non nutrisse altra aspettativa o pretesa nei suoi confronti a parte quella di venire pagata puntualmente al termine di ogni seduta garantisse quel distacco professionale nel rapporto tra le due donne indispensabile a renderlo immune dalle fluttuazioni emotive, dalle dinamiche ricattatorie e dai saliscendi umorali propri delle interazioni naturali tra persone.

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