mercoledì 29 ottobre 2014

Funerale della filosofia

L'autentico pensiero filosofico, ovvero la capacità di elaborare una visione del mondo coerente e (relativamente) originale e autonoma, è morto e sepolto. Dunque è preferibile, quantomeno per una sorta di rispetto nei confronti dei pensatori del passato, stare alla larga da quel vezzo epigonale e museale che oggigiorno taluni spacciano per "pensiero filosofico", nient'altro invero che quell'interminabile funerale della filosofia dal quale, com'è ovvio, i pensatori del passato, se tornassero in vita, fuggirebbero a gambe levate.

martedì 28 ottobre 2014

Tempus fugit

La maggior parte degli individui, invece di vivere pienamente oggi, si preoccupa senza tregua di come vivrà nell'intervallo di tempo compreso tra domani e, al più, un paio d'anni. Una limitazione patetica e ridicola, da sempre opportunamente sfruttata dai piccoli e grandi sistemi di controllo.

lunedì 20 ottobre 2014

Shanghai

Ci diamo appuntamento oltre la boscaglia, là dove finisce la radura, davanti al bar in mezzo al parco.
Entriamo. Dentro sono tutti stipati, tra gambe d’alluminio e piani in fòrmica. Ci fanno sedere. Lei: “Come stai? E’ passato tanto tempo. Il tuo sguardo sfuggente è quello di sempre, quello che ho amato.”
Do una rapida occhiata intorno a noi; ovunque, vedo busti d’alluminio, arti di fòrmica.
“Ricordi la sera del primo appuntamento?” le chiedo. “Ero arrivato in anticipo, e mi avevi invitato a salire. Ti vestivi dietro la porta accostata. Riuscivo a sentire il cigolio dei cardini dell’armadio, il fruscio dei vestiti, il battere dei tacchi sul pavimento. Quante volte hai aperto e chiuso i cassetti… Forse è stato quello, aspettarti seduto in soggiorno, udirti appena mentre ti preparavi a uscire, il momento più bello.”
Agli altri tavolini, alcuni bicchieri si urtano, le facce si sovrappongono, separate dai corpi, opache; le risate hanno una consistenza tattile, simile a quella del vetro. La cameriera, incarnato rosa pallido sotto indumenti rosa acceso, prende nota distrattamente delle ordinazioni.
Continuiamo a parlare. Le nostre voci lentamente si spengono, sorrido al movimento delle sue labbra disadorne. Estraggo il pacchetto di sigarette dalla tasca interna della giacca. Poi, non so dire esattamente cosa accade, rovescio le sigarette sul piano in fòrmica. Lei mi fissa: “Lasciale lì.” Le sigarette sono cadute una sopra l’altra, inclinate in un groviglio come i bastoncini di una partita a shanghai. Prendo la prima in alto, la più facile da raccogliere senza far muovere le altre. L’accendo. E ancora una volta, senza capire bene perché, sbaglio qualcosa.


martedì 14 ottobre 2014

Pictures of you

Nella teoria, di tanto in tanto, desideriamo ardentemente conoscere l'altro. Ma nella realtà incontriamo sempre e soltanto la sagoma di cartone snodata dell'altro, la sua fotografia parlante e semovente, e sempre e soltanto questo, in fondo, ci interessa conoscere di lui: le pose che assume, e il nostro atteggiarci dinanzi ad esse.

mercoledì 8 ottobre 2014

Il dolce abbraccio dell'asfalto

Camminavi in mezzo alla statale
nel capogiro della mezzanotte,
in bilico sulla striscia centrale,
un piede dopo l'altro,
a braccia spalancate.

Ti prese il buio lancinante,
un rumore di unghie arcuate,
il dolce abbraccio dell'asfalto.

domenica 5 ottobre 2014

There is no time

Non c'è tempo, neppure una frazione di tempo è stata conservata per noi; non c'è più tempo che possiamo perdere, aspettando di essere fuori pericolo, continuando a nutrire i nostri spettri più famelici, illudendoci ancora un poco che domani sarà diverso da oggi perché non avremo più paura, perché finalmente le finestre si spalancheranno da sole e una luce nuova entrerà nelle stanze, senza bisogno che noi osiamo. Non abbiamo più tempo, non ne abbiamo mai avuto. Il tempo di porre l'ultima domanda inutile, di dare l'ultima risposta evasiva, di trovare l'ultima effimera via di fuga. Più nessun tempo per domande mancate e risposte negate, più nessun tempo per i preamboli, per i giri di parole a vuoto, per i nostri sonni dentro gusci opachi senza sogni. È finito tutto il tempo, il tempo delle recite, quello degli inganni, anche il tempo che credevamo di avere ancora a disposizione per ignorare i presagi e trattenere le passioni. Semplicemente, non c'è tempo.

venerdì 3 ottobre 2014

Mondo tirato a sorte

Forse la Terra non è altro
che un mondo tirato a sorte
in un pianeta lontano
dove mani di titanio
sotto la luce perfetta di due soli
pazienti arano i nostri giorni
mentre noi incauti e sprofondati
senza fine qui li perdiamo.